Trovo molto stimolante quando la discussione si accende attorno ad una fotografia!
Quindi grazie a tutti per le critiche e gli apprezzamenti: entrambi considerati, entrambi estremamente utili, entrambi che aiutano a crescere.
In tutta evidenza, qui, in questo post, si conferma che vi sono (almeno) 2 scuole di pensiero fotografico:
1) I "duri e puri", cultori della naturalezza, che fotografano in purezza o almeno ritengono di farlo.
2) I "fantasisti", che giocano con le immagini e con la propria creatività.
Chi ha "ragione"? Tutti e nessuno. E c'è spazio a praterie per entrami queste "scuole" e per tutte le altre, se ve ne fossero. Tutte hanno pari dignità e tutte sono rispettabili.
Era il 9 settembre del 2011, quasi 10 anni fa, che scrivevo qui sul forum quanto segue:
"Un po’ di filosofia fotografica, partendo da una citazione importante:
«Il poeta è un fingitore | Finge così completamente | che arriva a fingere che è dolore | il dolore che davvero sente»
Fernando Pessoa
Come il poeta, anche il fotografo è un fingitore.
La realtà è sempre a colori e la vediamo attraverso i nostri occhi con un angolo di campo tra 43 e 45°, grossomodo come un 50mm su una fullframe.
Così, se sulla nostra reflex montiamo un 12 o un 500mm, stiamo fingendo, come stiamo fingendo se fotografiamo a f/1.4: la nostra vista ha una diversa profondità di campo ed una diversa prospettiva. Fingiamo ancora di più quando trasformiamo un’immagine a colori in una in bianco e nero. E stiamo sempre fingendo quando in Photoshop apriamo un’immagine settando il raw in nuvoloso invece che in "come scattato" per scaldarla, mentre avevamo fotografato sotto tutt’altra luce. E far sparire un ramo o un palo della luce da un’immagine non è qualcosa di diverso, è esattamente lo stesso: finzione!
Aggiungere un gabbiano che non c’era e fotografare con un 14mm è finzione: ricaveremo due immagini che sono esistite solo nella nostra mente di fotografi, mentre nello stesso istante di quella prospettiva, di quel volo leggero ugualmente non v’era traccia nel mondo reale.
E allora? Allora chi dice “questa non è Fotografia” non ha la più pallida idea di quello che sta sostenendo, perché la fotografia è sempre finzione, ed ognuno di noi interpreta il mondo come più gli aggrada e con la stessa identica legittimazione di chi quella frase ha detto.
E allora? Allora è molto semplice, esistono stili fotografici diversi e ognuno di noi si fa piacere quelli con i quali ha maggiore consonanza. Ma è tutto Fotografia.
Bella? Brutta? È soggettivo! L’HDR con colori alla “Walt Disney” fatto dal mio gatto è fotografia esattamente come “Il sorgere della luna a Hernandez”.
Anche se devo dire che mi piace di più Ansel Adams!"
Tutto questo per dire cosa?
L'altro giorno, dopo mesi di "gattabuia" forzata, sono uscito a fotografare con Francescone e Lao e mi sono, ci siamo, divertiti come matti e qualche buono scatto lo abbiamo portato tutti a casa, rispettando le farfalline e l'ambiente. Per chi la pratica con passione, così secondo me deve essere la fotografia: GIOIOSA!!!
Dopo questa lunga digressione, vengo brevissimamente allo scatto in sé.
Astrattismo? Ok, certo, sono d'accordo, è palesemente verissimo: un genere che finora non avevo mai praticato ed infatti che la foto tecnicamente non sia perfetta lo avete notato in tanti ed io per primo quando l'ho aperta con Photoshop. Ma quell'astrattismo e quell'imperfezione mi hanno catturato ed allora ho finto, come il poeta, come Pessoa, ho finto che le farfalle sognino e che sognino a colori. E non l'o tenuto per me, ve l'ho detto subito nella prima riga, là infatti ho scritto: chissà se le farfalle sognano a colori?
E dopo tanti mesi grigi, sognare a colori non fa male a nessuno, né a noi, né alle bellissime Zerynthia Polixena.
Un abbraccio e grazie a tutti!