Grazie degli apprezzamenti e delle critiche costruttive, che mi danno modo di approfondire questa composizione.
Provo quindi a spiegare questa immagine, o quantomeno la mia personale visione di questa immagine dal punto di vista compositivo.
In fotografia le composizioni centrali vanno evitate come la peste, salvo un caso, ovvero quando si è in presenza di evidenti simmetrie. Caso tipico è la specchiata delle nuvole sul mare, oppure un volto ripreso esattamente di fronte che spacca a metà l’inquadratura tra gli occhi e lungo il naso, come Steve McCurry ci insegna in molti dei suoi scatti più belli.
In questa foto specifica ci sono più di una simmetria:
il quadro generale è verosimilmente speculare - figura 1 -
le luci in alto sono speculari ed anche la postura di Anna lo è (l’apertura delle braccia è praticamente speculare) - figura 2 -
e quindi mi è stato naturale comporre al centro. Inoltre il disegno di righe verticali del legno del muro è un pattern verticale - figura 3 -
che in un’inquadratura altrettanto verticale avrebbe avuto meno presenza e sarebbe risultato più banale. Non di meno, stringere l’inquadratura sulla verticale avrebbe a mio parere funzionato poco o niente con la postura di Anna: il capo è rivolto in basso, esattamente lungo la diagonale di entrata dell’occhio occidentale nell’inquadratura - figura 4 -,
cosa che, con inquadratura verticale sarebbe venuta meno.
Un’altra simmetria, forse la più importante, è ancora visibile sull’orizzontale le 4 luci in alto hanno la stessa forma riflessa degli avambracci di Anna e sono pressappoco nella stessa posizione antitetica figura 5 -.
In realtà avrei dovuto tagliare ancora un pezzetto di inquadratura sotto per avere l’esatta specularità (o allungare l’inquadratura sopra, ma allora avrei dovuto ancora allargare l’intera immagine), però avrei tolto a mio avviso troppo blu del vestito in rapporto di contrapposizione con la preponderanza di toni caldi complementari dell’intera immagine - figura 6 -.