Anche per la poiana ci tengo a dare una spiegazione visto che siamo nella sezione naturalistica ed è bene essere trasparenti
E' sicuro che per fare una foto "ravvicinata" di questo soggetto c'è bisogno di qualche accorgimento o di grande fortuna. Sono soggetti sensibilissimi al movimento e ai rumori e al primo tentativo di avvicinamento volano via. Per fotografarli bene si può andare nei capanni a pagamento delle varie oasi dove c'è una pasturazione giornaliera che assicura quasi ad un orario prestabilito il soggetto sul posatoio. Ottimo per vedere questi animali da vicino ma viene a mancare l'emozione di cercare e trovare i soggetti da soli).
Io e altri compagni d'avventura abbiamo optato per qualcosa di diverso.
Ormai sono 4 anni che frequentiamo una zona del Torre che abbiamo perlustrato in lungo e in largo e ogni volta convinti di aver trovato la postazione perfetta per il nostro amato martino. Bastava poi una piena del torrente per cambiare la morfologia del posto o il martino che di punto in bianco cambiava zona per costringerci a ricominciare tutto da capo. Abbiamo usato fototrappole per capire la zona migliore, abbiamo chiesto permessi per fare dei capanni, abbiamo rimesso su i capanni buttati giù dalle piene, abbiamo passato giornate, soprattutto Francesco, a vuoto solo per controllare se il martino frequentava il posto. Tutte queste "avventure" ci hanno appassionato, ma soprattutto ci hanno fatto conoscere a fondo le abitudini delle specie che frequentano la zona. Specie che fino a poco tempo fa neanche vedevamo
Il "progetto poiana" è partito l'anno scorso quando ci siamo accorti che il posto era frequentato da un paio di poiane, un astore e uno sparviere che ogni tanto cercavano di predare le varie specie che frequentano il canale: tuffetti, gallinelle, porciglione. Abbiamo provato a lasciare dei pezzetti di carne bianca su un posatoio ma senza successo (a parte la felicità della faina che di notte, vista grazie alla fototrappola, si faceva regolarmente un banchetto). Quest'anno la presenza delle poiane e dell'astore sopra le nostre teste era ancora più assidua e quindi abbiamo riprovato questa volta con successo!
Naturalmente siamo coscienti che sono animali selvatici e selvatici devono rimanere quindi la pasturazione viene fatta all'occorrenza con poca carne in modo che gli animali debbano lo stesso andare a cercarsi prede. Io penso che questo approccio alla fotografia di animali sia corretto (qualcuno forse non è d'accordo) perché gli animali frequentano già la location e se ci si rende invisibili e silenziosi loro arrivano e fanno la loro vita in tranquillità senza grossi stress.
La poiana della foto dopo aver mangiato il pezzetto di faraona che avevo messo è rimasta a pulirsi e prendere l'ultimo sole per 40 minuti per poi volare su un ramo più alto sopra il posatoio e costringermi a rimanere chiuso nel capanno fino al tramonto