Autore Topic: Regole di composizone (fotografia naturalistica)  (Letto 6892 volte)

Luigino

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Regole di composizone (fotografia naturalistica)
« il: Settembre 07, 2011, 10:34:05 pm »
REGOLE DI COMPOSIZIONE PIU' FREQUENTEMENTE USATE:

La sezione aurea: è uno dei criteri compositivi più usati dalla tradizione e consiste nel disporre il soggetto in una posizione leggermente decentrata; è anche un modo di dividere lo spazio nelle proporzioni di 5:8 A:B=B:(A+B).

La regola dei terzi: dividendo l'immagine in terzi e ponendo il soggetto in uno dei punti di intersezione delle linee immaginarie ottenute, si ritiene che l’immagine risulti più dinamica (rispetto ad una composizione che pone il soggetto al suo centro), ma armonica al tempo stesso. Il rapporto 1 : 3 - divisione lo spazio in terzi - è lontano dalla sezione aurea, tuttavia molti lo usano.

Le linee curve e le forme rotonde vicino ai margini non devono mai toccare i bordi dell'immagine, ma devono essere separati da uno spazio conveniente oppure tagliate coraggiosamente, vale a dire che un’ampia parte della curva va lasciata fuori dall’immagine.

Le piccole aree chiare del soggetto o dello sfondo confinanti con i bordi dell’immagine danno un effetto tanto più spiacevole quanto più le aree vicine sono scure. In questi casi conviene bordare l'immagine.

ISOLAMENTO del soggetto: togliere materialmente (o con Photoshop) le cose che disturbano; oppure, se il soggetto lo permette, cambiare l'inquadratura per cercare uno sfondo migliore.

PERSONALITA' DELLA COMPOSIZIONE: se un fotografo sente fortemente una composizione, dovrebbe esprimersi liberamente senza curarsi delle opinioni altrui. (Feininger)

ACCORGIMENTI SULLE FOTO NATURALISTICHE:

SFONDO - SOGGETTO È in genere conveniente impiegare sfondi non troppo appariscenti né caricati che possano distrarre l’attenzione (il soggetto è la cosa più importante), anche se talvolta il soggetto può non essere altro che un pretesto per mostrare uno sfondo molto pittorico.

LINEE GUIDA:
E' certo utile inserire nell’inquadratura delle linee diagonali che indirizzano il nostro sguardo verso il soggetto principale della foto. Queste linee oltre a condurre lo sguardo, catturano l’attenzione, ci portano verso il soggetto; meglio ancora se queste linee partono da sinistra e vanno a destra. Per esempio, la diagonale dello stelo di un fiore conduce al soggetto principale, una farfalla.
Collocare un soggetto alla fine di una diagonale che parte dall'angolo inferiore sinistro e va a quello superiore destro darà una sensazione più "stressante" (salita) di una che invece parta da quello superiore sinistro e si diriga all'inferiore desto, che renderà invece una sensazione più serena e tranquillizzante.

LUCE: anche in caso di macrofotografia e foto di animali in generale, la luce migliore è quella dell'alba o del tramonto. In più all'alba gli insetti sono intorpiditi dal freddo e dalla rugiada ed è molto più facile fotografarli. Per gli altri animali, mammiferi, volatili, ecc. sono spesso utilizzabili anche altri momenti della giornata. Ma ormai sappiamo già quando la luce è migliore, no?

MESSA A FUOCO:
L'utilizzo di obiettivi specialistici per macrofotografia (insetti e fiori...) o lunghi teleobiettivi (animali, uccelli...) rende estremamente delicata la questione della messa a fuoco. La profondità di campo diviene minima ed è estrememante importante che sia la più accurata possibile. Nel caso della macro, ci sono due scuole egualmente affascinanti: quella del tutto chiuso (per massimizzare la relativa profondità di campo) e quella del tutto aperto (pdc minima e sfondo molto "pittorico"). Nel caso delle foto ad animali con lunghi teleobiettivi, tenere il diaframma piuttosto aperto è spesso dettato anche dalla necessità di avere tempi di scatto molto veloci per congelare i movimenti.
Lo sfuocato entra quindi sempre in gioco nelle foto naturalistiche, spesso in maniera preponderante, ed è fondamentale quindi che il soggetto ne emerga chiaramente (contrapposizione di colori). Oppure, come già detto, che sia lo sfondo ad emergere sul soggetto.
 
COMPOSIZIONE:
Per evitare che la profondità di campo si trasformi in un errore, la cosa migliore è mantenere il punto di messa a fuoco negli occhi del soggetto o, se non è di fronte, nell’occhio più vicino al nostro obiettivo.
E' sempre bene evitare inquadrature dall'alto, preferendo quelle all'altezza del soggetto. Evitare anche le "spalle", ma cercare lo sguardo del soggetto, possibilmente lasciando più spazio davanti al suo sguardo, che dietro.
Luigino

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