Salve a tutti,
la prima foto di Lorenzo è molto " classica " di quando si fotografa degli animali selvatici in ambiente controllato. Bella quanto si vuole (complimenti al fotografo) ma l'erbetta tutta alla stessa altezza, il maschio bene in carne pur in periodo di bramito, etc.. mi fanno pensare che l'ambiente attorno ai soggetti sia un allevamento .
La seconda è fatta in bosco (la lunghezza focale dimostra che il cervo si trovava molto vicino al fotografo) e, che piaccia ad altri o meno, a me emoziona e questo credo sia importante; chi ha vissuto questo incontro nel bosco può capirmi perché fotografo e fotografato hanno in corpo un bel tasso di adrenalina.
Non comprendo invece mettere sullo stesso piano la fotografia fatta in un ambiente recintato con quelle scattate da un capanno . Chi è stato in capanno sa che non è scritto da nessuna parte che l'apparizione del soggetto desiderato è assicurata. Poi anche nel passato più remoto gli uomini per avvicinare un animale hanno messo in atto tecniche per arrivare a loro vicino, fornendogli del cibo e nascondendosi . Quanto poi ad andare in paesi dove c'è ricchezza di fauna, parchi nazionali, etc o a girare per le montagne del Friuli tutto è, a mio modesto parere, lecito se il disturbo agli animali fotografati è ridotto al minimo. Ricordo comunque che anche tagliare l'erba vicino al fiore per fare una macro non è completamente "wild"
Finisco complimentandomi con Lorenzo.....voleva far discutere e c'è riuscito .