Quando, poco più di un anno fa,ho deciso di dedicarmi alla macrofotografia è stato grazie agli scatti che ho visto sul Circolo Palmarino, che mi hanno incuriosito per la loro particolare bellezza e contenuto artistico, non riscontrati altrove.
Prima di iniziare a cimentarmi con questo genere fotografico ho analizzato tutti gli scatti della sezione macro del Circolo, fin dalla sua nascita, ne ho estratti circa un centinaio , esaminandoli e cercando di comprenderne i contenuti tecnici prima ancora che artistici.
Ho avuto così modo di conoscere quelli che ritenevo essere i migliori interpreti della macrofotografia nell’ambito del Circolo, ho osservato attentamente l a loro evoluzione artistica, valutando i progressi di natura tecnica ed i cambiamenti di stile succedutisi nei rispettivi percorsi.
Grazie a ciò posso dire che dal punto di vista fotografico ho avuto modo di conoscere questi autori piuttosto bene, comprendendo , come già detto, da quale livello tecnico essi siano partiti ed a quale livello siano successivamente arrivati.
Ciò premesso,quando ho iniziato a cimentarmi sul campo, nonostante le mie analisi preliminari, i risultati ottenuti sono stati alquanto deludenti, ma con un po’ di pazienza e di perseveranza ho iniziato ad acquisire alcuni principi basilari di natura tecnica e da lì, poco a poco, ho iniziato a comprendere gli aspetti alquanto complessi ( in quanto numerosi ed intimamente legati tra loro) che caratterizzano questo genere fotografico.
Questo approccio, determinato dall’osservazione attenta delle immagini da me inizialmente ritenute migliori e dalle mie pur scarse competenze tecniche fino allora (e tutt’oggi) faticosamente acquisite, ha consolidato in me l’esigenza di osservare con sempre maggior attenzione le immagini fotografiche proposte, in questo Circolo ed altrove, al fine preminente di comprendere le modalità di realizzazione di un’immagine, al puro scopo di imparare.
A qualcuno ciò potrà sembrare un esercizio inutile, ma mentre per alcuni generi fotografici la comprensione inerente l’aspetto tecnico della realizzazione di un’immagine è immediata, in altri generi richiede un grado di attenzione più elevato, indispensabile per poter esprimere un giudizio motivato senza commettere grossolani errori di valutazione.
A questo punto non voglio aggiungere altro, non senza però chiarire un concetto per me importante.
Quando osservo un’immagine valuto due aspetti: quello etico e quello tecnico.
Quello etico, pur per me importante, non incide nel giudizio finale, ed è comunque un argomento che non ho alcun interesse di approfondire.
Per quanto concerne l’aspetto tecnico, ritengo che ogni passaggio che travalichi le più elementari regole etiche (sulle quali continuo a non volermi esprimere) debba essere almeno eseguito con accortezze tecniche sufficienti a proporre opere credibili, ad esempio evitando clonazioni ripetute (che rendono l’immagine platealmente non rispondente alla realtà).
Mi spiace di aver sentito l’esigenza di scrivere questo commento, ma a fronte di certe cose non riesco a tacere.