Giacomo Menta

Giacomo “Gianni” Menta

 

Lunedì 20 Giugno, alle 20:30, presso la Sala Riunioni del Palmanova Outlet Village, è stato nostro ospite Giacomo “Gianni” Menta, Responsabile della sezione AFNI del Friuli Venezia Giulia e Socio del Circolo Fotografico Palmarino.

Come al solito, è stato intervistato dal nostro Paolone Vercesi:

 

Paolo Vercesi: Cominciamo con le domande facili, nome e cognome.

 Gianni Menta: Giacomo Menta per gli amici Gianni. Non chiedetemi il perché …è una storia lunga. Chiamatemi come volete, basta che mi chiamate.

PV: Età?

 GM: A novembre 63.

PV: Professione?

 GM: Zoonomo, zootecnico, in pratica sono un agronomo specializzato in allevamento del bestiame.

PV: E’ una professione che ha a che fare con la fotografia?

 GM: No anche se ultimamente chiedono di fotografare delle bovine per metterle sulle riviste.

(Risate)

GM: non ridete perché c’è un fotografo che lo fa di professione e guadagna un sacco di soldi. Non certo io, però.

PV: Agronomo e zoonomo per amore degli animali?

 GM: Sì, sicuramente sì. Ma se tornassi indietro, i tempi sono cambiati, sceglierei qualcos’altro. Bisogna sempre contestualizzare nel periodo storico, ero un ragazzo come tanti e a quell’età volevo fare qualcosa per cambiare il mondo. La seconda voce del deficit (commerciale) dell’Italia era proprio il settore zootecnico, dopo il petrolio, con l’importazione di animali… avendo fatto l’istituto agrario mi sembrava una cosa buona. Adesso, con il senno di poi, farei qualcos’altro, comunque quello che faccio mi piace.

PV: La fotografia come entra nella tua vita?

 GM: Quando sento rivolgere ad un fotografo di natura la domanda: “Ti piace la natura”, la trovo banale. Direi che per me è quasi indispensabile stare nella natura. Cioè stare lunghi periodi senza essere all’aria aperta per me è veramente difficile. In particolare ho sempre amato gli animali. Il primo libro che mio padre mi lesse, è stato “Zanna bianca”, seguito da “Il richiamo della foresta”. Forse, se avesse saputo come sarebbe andata a finire, non lo avrebbe fatto. Ho sempre amato gli animali. Mia madre si ricorda ancora adesso che da bambino le capitavo in casa con qualche uccelleino caduto dal nido e cercavo, purtroppo spesso inutilmente.

PV: E alla fotografia come ci siamo arrivati?

(risate)

GM: …scusate ho dimenticato la seconda parte. Una macchina fotografica l’ho sempre avuta ma non sapevo bene cosa farne, e mi limitavo a documentare i posti dove andavo. Ho sempre fatto dell’escursionismo in gioventù, venti chili fa facevo anche scialpinismo e andavo spesso anche in barca a vela, documentando così le mie attività all’aria aperta. Nel 2009 durante un viaggio in Svezia ho conosciuto un fotografo di natura, Vitantonio Dell’Orto, che peraltro è essenzialmente un paesaggist. Ricordo che in quell’occasione fece provare ad un ragazzo l’ebbrezza di stare in un capanno per fotografare gli  animali. In quel momento provai una grande invidia: “se lo può fare lui, posso farlo anch’io” pensai. Per tanti anni ho sempre partecipato a censimenti, con l’università di Padova, Veneto Agricoltura e con i parchi regionali, in pratica sono arrivato alla fotografia dalla conoscenza degli animali. Quando si parla di un fotografo naturalista dico sempre che prima del fotografo ci dovrebbe essere un naturalista. Ora, naturalista è una parola impegnativa, comunque la natura penso di conoscerla almeno un po’. Dopodiché se sei anche bravo a fotografare, meglio.

PV: “Zanna bianca”, la Svezia, tutto richiama un po’ il nord, come nasce la preferenza?

 GM: Ho una spiccata preferenza per il nord, anche se pure l’emisfero sud, l’Africa e l’Asia devono essere molto belli. Purtroppo nella vita ci sono vincoli di tempo e di denaro e ognuno deve darsi delle priorità. Per adesso sono stato al Nord. Un domani, se avrò voglia, tempo e soldi, farò di sicuro anche il sud.

PV: Bene, cominciamo quindi con?

 GM: Cominciamo, con la Groenlandia. Faccio una premessa, sono uno che i fotografi di natura chiamano “animalaro”, cioé fotografo essenzialmente animali, ma in questa multivisione della Groenlandia troverete anche paesaggi:  scusatemi non è il mio forte, ho fatto quello che ho potuto.

(proiezione di “Groenlandia”

 

GROENLANDIA

GROENLANDIA © Gianni Menta

 

PV: Complimenti per le immagini! È più emozionante vederle adesso o trovarsi in quei luoghi?

 GM: E’ ancora emozionate vederle adesso, ma lo è sempre…

PV: Vediamo se c’è qualche domanda dal pubblico…

Pubblico: Volevo chiedere…  quelle bellissime foto prese dall’alto che sembrano un po’ prese dal cielo, come le avete realizzate?

GM: Siamo saliti su un piccolo aereo. Nell’organizzazione del viaggio c’era anche questo giro in aereo, era chiaramente un’opportunità per fotografare dall’alto, un’occasione fantastica

Pubblico: Eccezionale!

GM: Eh s!

GROENLANDIA

GROENLANDIA © Gianni Menta

 

Pubblico: Che periodo era?

GM: Mi sembra che fosse luglio o agosto, adesso non ricordo con esattezza. Vorrei però testimoniare il fatto che lo scioglimento dei ghiacci è qualcosa di veramente tangibile quando si visitano questi posti. I nativi, gli Inuit, non si ricordavano un’estata così calda, quindi lo stesso porto di Ilulissat era strapieno e ingombro di pezzi di ghiaccio che ostruivano la normale navigazione della gente del posto. Poi, non so se avete visto, c’era un iceberg rovesciato che era particolarmente azzurro. Abbiamo avuto veramente paura perché questo iceberg si è rovesciato vicino a noi sollevando un’onda immensa… C’è stato un momento di panico, ma per fortuna siamo qui a raccontarla. Ritornando alla domanda sulla preferenza verso il nord, chi ha sentito i miei racconti, sa che al nord se perdi lo zaino te lo restituiscono più facilmente.

PV: Quanti giorni è durato il viaggio?

 GM: Due settimana se non ricordo male. Non chiedetemi dei soldi perché sto cercando di dimenticare… erano tanti, ma non rimpiangerò mai soldi spesi per viaggiare. Viaggiare è una passione che cerco di unire alla fotografia, per conoscere posti e persone nuove.

Pubblico: Com’era composto il gruppo?

GM: C’erano due fotografi professionisti, Luciano Gaudenzio ed Alessandra Meniconzi, che è essenzialmente un’etnografa, poi eravamo altre 7-8 persone.

Pubblico: Un’altra domanda, quelle immagini, così ben dettagliate, anche se riprese dall’aereo, con che obiettivo sono state fatte?

 GM: Credo con il 17-40.

Pubblico: com’è la logistica in quei posti?        

 GM: In quel paese, Ilulissat c’è uno strano personaggio, che è italiano e credo che abbia qualche anno più di me. In pratica faceva, come un personaggio molto più famoso di lui, il cantante sulle navi. Un giorno, durante un viaggio, si è fermato in questo posto, dove si è sposato, credo, con una ragazza locale e con cui ha avuto alcuni figli che risiedono lì. Lui suonava canzoni di quando ero giovane io ed evidentemente ha avuto un certo successo. Adesso organizza la logistica per chi va in questo posto. In Groenlandia ci si muove solamente con l’areo o con la nave. Ci sono delle fotografie fatte su un’isola: per raggiungerla abbiamo viaggiato in barca  per mezza giornata.

PV: Direi che possiamo andare avanti con le fotografie e ti lascio il microfono.

(inizia a mostrare delle fotografie).

© Gianni Menta

© Gianni Menta

GM: Come dicevo, ho iniziato a fotografare un po’ quello che conoscevo. Per esempio le orchidee non le fotografo, siccome sono figlio di fiorai ed i miei genitori mi costringevano a lavorare in negozio. I fiori mi piacciono, ma preferisco fotografare altre cose. Facevo censimenti ai selvatici, in particolare gli ungulati in Cansiglio e certamente il Cansiglio è uno dei posti che ho visitato di più. Quando posso ci vado ancora adesso anche se oggi ci sono molti più fotografi, comunque vi posso assicurare che di cervi ce ne sono ancora tantissimi. Purtroppo spesso si assistono a certe scene… Io di solito mi apposto durante la notte per essere pronto all’alba, poi all’alba arrivano personaggi vestiti come Rambo con obiettivi da 500-600mm, che camminano in mezzo alla piana facendo scappare i cervi. Il Cansiglio è un posto bellissimo anche per i paesaggi: durante i mesi autunnali ci sono delle nebbie mattutine che sono fantastiche.

Io amo, in particolare, i grandi carnivori. Gli orsi sono stati in tanti a fotografarli, ed allora ho portato qualcosa di diverso. Lupo e lince non ci sono mai riuscito a farli e vorrei riprenderli in natura e non all’interno di recinzioni. In Alaska siamo arrivati molto vicini a dei cuccioli di orso, se ci si avvicina con le dovute cautele non succede niente e sono degli animali incredibilmente teneri. Non dimenticherò mai questo episodio, soprattutto perché avevo terminato la scheda e dovevo cambiarla andando sulla barca in mare, il cucciolo mi è venuto vicino quando sono sceso dalla barca e ho cercato di mandarlo via per paura che fosse seguito dalla madre. Poi insieme alla madre si è rifugiato su un piccolo promontorio con i fiori che vedete, dopo l’allattamento si sono messi a giocare e per me è stata una scena incredibile ed indimenticabile.

© Gianni Menta

© Gianni Menta

L’Alaska è stata il mio primo viaggio importante, fatto con il mio amico Roberto Maschio che è qui stasera… ci siamo organizzati il viaggio praticamente da soli. Rimane il viaggio più bello della mia vita. Un altro paese che amo moltissimo è la Finlandia, dove sono riuscito a fare delle foto che mi hanno dato veramente soddisfazione. In Finlandia ero con Marco Gianesini, un posto fantastico per fotografare gli animali, dagli orsi al gallo cedrone… Abbiamo passato la notte in un capanno sulla neve. Non era molto alto e dovevamo stare sdraiati. Ricordo una notte di crampi alle gambe, poi la mattina siamo stati ripagati dall’emozione di vedere e fotografare questi splendidi animali (galli cedroni) che sono in netta diminuzione in tutta Europa e soprattutto nell’arco alpino. Eravamo là nel periodo dei combattimenti e delle parate amorose.

Di galli forcelli invece in Finlandia ce ne sono veramente molti rispetto alla nostre Alpi dove è più difficile vederli. In certe arene c’è un’invasione di fotografi, però va detto che per questo tipo di fotografia è necessario avvicinarsi con cognizione di causa, buon senso e rispetto per la natura.

In Slovenia, a poco più di un’ora da qua c’è la possibilità di fotografare gli orsi. C’è un signore che ha dei capanni, che lavorano molto, e gli orsi in molti li vedono, altri purtroppo no… Io ci sono stato molte volte ed ho sempre portato a casa qualcosa. Quando vado cerco sempre di fare qualcosa di diverso. Lo Slovenia propone anche diversi altri animali, quali l’allocco degli Urali, che da noi sono molto rari.

© Gianni Menta

© Gianni Menta

Mi dicono spesso che è facile fotografare quando si va all’estero in posti speciali, ed in effetti quando posso mi reco in questi “santuari della natura”, ma quando non posso o non ho tempo, fotografo anche in Italia, in Abruzzo per esempio, dove ci sono molte volpi confidenti con l’uomo. Anche all’Isola della Cona, in Val d’Arzino, a Marano Lagunare, sugli Altipiani del Montasio, nel Tarvisiano o nelle Valli del Torre ci sono animali che tutti possono fotografare.

Mi dicono anche che è facile fotografare dal capanno. A volte però ci stai tutto il giorno da solo e appena verso il tramonto vedi qualcosa. A me piace stare nei capanni, ma ci vuole molta pazienza e molti si annoiano. Stare dentro ad un capanno mi dà pace e tranquillità, specialmente se in giro c’è qualcosa da osservare. La fotografia naturalistica è bella anche per questo.

Anche la Spagna è un’oasi per i fotografi naturalisti, è poco densamente popolata e piena di animali.

(fine proiezione delle fotografie).

Pubblico: Quello che mi ha colpito è discorso sul comportamento, senza dover insegnare tutto, ci sono delle cose che bisogna stare attenti a non fare, per esempio quando si va a camminare nella natura?

 GM: Oltre ad essere socio del CFP sono anche socio dell’AFNI (Associazione Fotografi Naturalisti Italiani) che è un’associazione che cerca di far conoscere ai soci ed ai lettori della rivista Asferico come “entrare” nella natura. Non sono un fotografo di fiori, ma se per fotografare un’orchidea ne butto giù cinquanta forse sto facendo un errore. Per quanto riguarda gli animali, la fotografia sui nidi non va fatta disturbando gli animali, soprattutto se si è alle prime armi è meglio farsi assistere da un esperto in modo da non fare errori o danni. Lo stesso vale anche per animali più grandi come gli orsi. Bisogna avere l’umiltà di farsi insegnare.

PV: Un’occasione mancata?

 GM: Un gipeto in valle D’Aosta, stavamo fotografando un torrente, avevo la macchina impostata per l’effetto seta sull’acqua. Ho cambiato al volo l’obiettivo ma quando mi è passato il gipeto sopra la testa ho scattato con il pre sollevamento dello specchio e ovviamente non ho fatto nulla.

PV: Una storia finta bene?

 GM: Quella che devo ancora incominciare e che spero di vivere le prossime volte. Sono considerato un solitario, ma mi piace andare in giro con altre persone. Quando sono andato a fotografare in Val d’Arzino, scendendo dalla macchina sono scivolato su un centimetro di neve e mi sono strappato e stirato. Per fortuna c’erano gli amici dell’AFNI. Forse ce l’avrei fatta anche da solo, ma per fortuna non ero da solo. Se trovo qualcuno che non parla troppo preferisco andare via in compagnia.

PV: Il prossimo viaggio?

 GM: Sono ancora malato della Finlandia, ma ho degli obblighi familiari che mi impediscono di spostarmi dall’altra parte del mondo.

PV: Cosa vediamo adesso?

 GM: Il Varanger fjord nel nord della Norvegia e una parte della Finlandia.

(proiezione)

 (applausi)

VARANGEN FJORD © Gianni Menta

VARANGEN FJORD © Gianni Menta

PV: Siamo quasi alla conclusione, se ci sono altre domande…

 

VARANGEN FJORD © Gianni Menta

VARANGEN FJORD © Gianni Menta

GM: Chiarisco il dubbio su Photoshop che non è stato adoperato per queste foto perché non so usarlo, in compenso mi ha aiutato molto l’amico Alessandro Laporta con i suoi consigli, e lo ringrazio pubblicamente. Ringrazio anche Leonardo Zanello per la realizzazione delle multivisioni. Se ci sono altre domande rispondo più che volentieri.

Pubblico: come sono gli attacchi delle zanzare in Finlandia.

 GM: E’ vero, è pieno da metà giugno a tutto luglio, in Norvegia al Varanger non ci sono problemi perché fa freddo, la Finlandia inveve è piena di laghi e io sono particolarmente amato dalle zanzare, per questo cerco di evitare quei periodi. Comunque giro con uno scafandro composto da un cappello con una rete e con tutto il resto del corpo coperto, la cosa migliore è evitare il periodo estivo.

(applausi)

GM: Grazie, ringrazio anche il CFP e ricordo a tutti che nel 2012 ero un allievo al corso del CFP e mi sento ancora un allievo, e se qualcuno volesse incominciare a dedicarsi alla fotografia naturalistica non è mai troppo tardi per cominciare.

Luigino Snidero: Gianni, grazie mille a te, ma è ora di “nominare” il prossimo fotografo del CFP per Autofocus…

GM: Questa volta avete visto un fotografo animalaro, “giovane” come fotografo e diversamente giovane anagraficamente Proprio per questo ho pensato di chiamare un fotografo giovane e paesaggista, molto in gamba e che ultimamente ha avuto molte foto pubblicate anche sulla nostra rivista Asferico. Quindi nomino Matteo Cefarin!

(applausi)

 

 

 

Grazie a:

Logo_PALMANOVA_neg

per l’ospitalità!

Multivisioni in Piazza Grande
Circolo Fotografico Palmarino

Venerdì 1° luglio, ore 21:30
Piazza Grande, Palmanova

 

Il Circolo Fotografico Palmarino, in collaborazione con il Comune di Palmanova,  presenta una rassegna delle sue più belle multivisioni, per la prima volta all’aperto in Piazza Grande:

 

Friuli Venezia Giulia Lanscapes

(i più bei paesaggi della nostra splendida Regione visti dai Soci del Circolo)

Sistiana © Matteo Bordignon

Sistiana © Matteo Bordignon

Matajur

(una prima visione assoluta, immagini di Carlo Gallone)

Matajur © Carlo Gallone

Matajur © Carlo Gallone

 

Cromoterapia

(la coloratissima Burano, vista dagli amici di Fotoclub Obiettivo Burano e dai soci del CFP)

Burano © Luigino Snidero

Burano © Luigino Snidero

Inspired by Iceland

(l’Islanda attraverso gli occhi di Marco Manzini, Stefano Rossi, Daniele Favret, Yan Bertoni e Paolo Vercesi)

Iceland © Stefano Rossi

Iceland © Stefano Rossi

Palma A.D. 1615

(4 anni di rievocazioni in Palmanova attraverso le immagini dei Soci del Circolo).

Rievocando... © Luigino Snidero

Rievocando… © Luigino Snidero

Ingresso libero

 

Rafael Rojas

Rafael Rojas

Il grande fotografo naturalista e paesaggista Rafael Rojas, Hasselblad Master 2014, sarà per la prima volta in Italia a Palmanova sabato 26 Novembre, dalle 17:30, ospite del Circolo Fotografico Palmarino.

Rafael Rojas presenterà al pubblico del Teatro Gustavo Modena le sue immagini più belle ed in particolare quelle contenute nel suo ultimo libro, “Timeless”, con straordinarie immagini di un’iconica e splendida Venezia in bianco e nero e stampa fine art.
Rafael Rojas ci mostrerà e racconterà come la fotografia di paesaggio possa diventare una forma creativa di espressione artistica individuale. Affronterà, con esempi concreti e con le sue immagini più belle, i diversi aspetti del processo fotografico, mettendo a confronto il paesaggio esteriore con quello interiore.

Classic Edition Timeless Timeless © Rafael Rojas

Classic Edition Timeless Timeless © Rafael Rojas

Nella presentazione e interazione con il pubblico sarà affiancato da un’interprete. L’evento è gratuito, ma è caldamente consigliato prenotare anticipatamente il posto online.
Per informazioni al riguardo scrivere a cfpalmarino@gmail.com

 

© Rafael Rojas

 

 

Rafael Rojas è un artista il cui lavoro fotografico si concentra spesso su concetti quali il tempo, la decadenza ed il cambiamento, l’interazione tra l’uomo e la natura e le sue conseguenze sull’equilibrio ambientale, l’energia latente nel paesaggio e la caducità dell’esistenza .
Rafael si sforza di rinchiudere concetti, emozioni e spiritualità dentro le sue opere .

Rafael si dedica oggi al ruolo di Direttore di “Essential Seeing“, una scuola Svizzera dedicata all’insegnamento della fotografia come strumento creativo per l’espressione personale che utilizza come strumenti didattici ebooks, video e la frequentazione di workshops fotografici.
Assieme alla moglie Anca, organizza viaggi fotografici immersivi in alcuni dei posti più magnetici e ricchi d’ispirazione al mondo.
È stato fondatore di  Whytake.net, a lungo la più importante ed esclusiva comunità online di fotografi naturalisti al mondo.

 

Symmetry by the sea © Rafael Rojas

Symmetry by the sea © Rafael Rojas

 

Premi

2014   Master Hasselblad

2013   Photolucida Critical Mass – Finalist

2013   International Photography Awards IPA – First Prize

2013   International Photography Awards IPA – Third Prize

2013   International Photography Awards IPA – 3 Honorable Mentions

2013   Px3 Prix de la Photographie de Paris – Category winner

2013   Px3 Prix de la Photographie de Paris – Third Prize

2013   Px3 Prix de la Photographie de Paris – 2 Honorable Mentions

2013   Masters Cup Color Awards – 3rd prize

2012   International Photography Awards IPA – 2 First Prizes

2012   International Photography Awards IPA – 2 Second Prizes

2012   International Photography Awards IPA – Third Prize

2012   International Photography Awards IPA – 3 Honorable Mentions

2012   Px3 People’s Choice Awards – Gold & Silver Medal

2012   Px3 Prix de la Photographie de Paris – Bronze Medal

2012   Px3 Prix de la Photographie de Paris – Honorable Mention

2012   Panoramic Photographer of the Year – Silver Award

2012   Memorial Maria Luisa Awards – First Prize

2011   International Photography Awards IPA – First Prize

2011   International Photography Awards IPA – Second Prize

2011   International Photography Awards IPA – 4 Honorable Mentions

2011   Trierenberg Super Circuit – Gold Medal

2010   International Photography Awards IPA – First Prize

2010   International Photography Awards IPA – Second Prize

2010   International Photography Awards IPA – 2 Honorable Mentions

2010   Memorial Maria Luisa Awards – First Prize

2010   ICP Awards – 3 Honorable Mentions

 

Soft shores © Rafael Rojas

Soft shores © Rafael Rojas

 

Mostre

2014   MontPhoto FEST, Girona, Spain

2014   Photokina 2014, Köln, Germany

2014   Confrontations Gessiennes, France

2014   Casa de Cultura Portalea, Eibar, Spain

2013   Chillon Castle, Montreux, Switzerland

2013   Gallery Metropolis 7, Geneva, Switzerland

2013   Gallery Espace Dupon, Paris, France

2013   Fundación Barraquer, Barcelona, Spain

2013   Voies Off Rencontres d’Arles, France

2013   Caja Castilla La Mancha, Albacete, Spain

2013   Palacio de Revillagigedo, Gijón, Spain

2012   Gallery “Bolena”, Dijon, France

2012   Centro biodiversidad Torre Madariaga, Vizcaya, Spain

2010   Smithsonian Museum, Washington, USA

2010   Burke Museum, Seattle, USA

 

Hebridean stripes © Rafael Rojas

Hebridean stripes © Rafael Rojas

 

Pubblicazioni – Libri

2015   “Timeless”, Rafael Rojas Edition

2011   “Natura”, Editions Altus

2010   “Bouts de Planète”, Editions Altus

 

Seracs © Rafael Rojas

Seracs © Rafael Rojas

 

Venerdì 27 Maggio, presso la sala riunioni del Palmanova Outlet Village, gentilmente concessa, sono stati nostri ospiti gli amici del Fotoclub Obiettivo Burano.

 

Obiettivo Burano

Gli amici di Obiettivo Burano

 

Come solito, il nostro Paolo Vercesi ha intervistato i nostri ospiti, rivolgendosi al Presidente di Obiettivo Burano, Alessandro Tagliapietra:

 

PV: Come è nato Obiettivo Burano.

 

AT: E’ nato grazie a passione e fatalità. Uscendo con la macchina fotografica vedevo altre persone interessate, come me, a saperne di più: “anch’io fotografo”. A Burano non c’è nulla, proviamo a vedere se uscendo un po’ assieme riusciamo a costruire qualcosa… nient’altro, tutto qui. Siamo ancora una realtà giovane, con una ventina di soci, facciamo due/tre mostre fotografiche all’anno, ogni anno abbiamo qualche iscritto nuovo, facciamo un corso di fotografia di base per fotografi in erba che vogliono imparare. Ogni volta che allestiamo una mostra inseriamo anche le fotografie dei più giovani e anche stasera abbiamo portato qualche immagine di ragazzi che hanno appena finito il corso di fotografia. Andiamo avanti così, con calma, perché nelle isole si va avanti così, con calma, senza fretta.

 

PV: Con la vostra isola che rapporto avete?

 

AT: Penso di amore e odio, come un po’ tutti: non è facile vivere nelle isole, ma io amo Burano. E non sono di Burano, io sono di un’altra isola, Murano dove si fa il vetro. Sposandomi con una ragazza di Burano, mi sono trasferito “di là”, ma con piacere. L’isola è colorata, si vede anche dalla scelta delle magliette che indossiamo stasera, ci piace vivere nel colore. Ci sono molti pro e contro nel vivere a Burano: siamo 2700 abitanti, ci sono sempre meno negozi di quartiere. Bisogna spostarsi per acquistare quello che serve per vivere, i generi di prima necessità si trovano, ma già per il vestiario bisogna prendere la barca. Al contrario di voi, ci si sposta sempre a piedi, le anche e le ginocchia, sono un po’malmesse… Ma questo è il mio pensiero, gli altri avranno altre idee, ma di queste cose non parliamo mai, quando ci troviamo parliamo di fotografia.

Questa è la nostra prima volta che presentiamo nostre multivisioni: ci abbiamo provato. Questa sera vedrete il montaggio in audiovisivo di due mostre fotografiche che abbiamo realizzato, una a colori, Burano di notte “Burano bai nait”, come diciamo noi, ed una in bianco e nero sulle tradizioni e sui mestieri antichi di Burano, come il pescatore, mestieri che non sono più come una volta. Sono foto preparate per venire stampate e viste espostein una mostra, ma mi sembra che il risultato sia comunque buono.

 

[Viene proiettata “Burano bai nait”]

Buran bai nait

Buran bai nait

 

AT (rivolto al pubblico): Qualche domanda su Burano di notte?

 

Alberto Monte: Il campanile…

 

AT: Sì è storto, non è un effetto ottico.

 

AM: Perché è storto?

 

AT: Mah, se non ricordo male, la basilica era più piccolina ed anche il campanile più basso, quindi le fondamenta erano per un carico minore, poi hanno ampliato la basilica ed alzato il campanile e un po’ alla volta quello si è inclinato.
Come avete visto dalle foto anche a Burano abbiamo l’acqua alta e qualche volta abbiamo anche la neve e ne approfittiamo per uscire per cogliere queste occasioni. Qualche foto di quelle che avete appena visto può avere anche 7-10 anni. A volte le foto dei ragazzi più giovani risultano più interessanti di quelle di noi più esperti.

 

Dal pubblico: come mai la scelta di non fotografare persone?

 

AT: A Burano di notte non ci sono persone.

 

[risate]

 

AT: Siamo in 2700 di giorno, di notte non c’è mai in giro nessuno.

Andiamo avanti, passiamo al bianco e nero.

 

[Viene proiettata “Imparada l’arte, tenemosea da parte“]

Imparada l'arte...tenemosea da parte

Imparada l’arte…tenemosea da parte

 

AT: Domande? Il bianco e nero, Burano…

 

Dal pubblico: Chi è stato fotografato si è rivisto?

 

AT: Sì, con quelle foto abbiamo fatto una mostra fotografica. Vivendo in una piccola isola, lavoriamo per i suoi abitanti, che si fanno riprendere volentieri e che vengono poi a vedersi. Alcuni soggetti, come i cuochi sono delle vere e proprie icone dell’isola. Il risotto è particolare, abbiamo proposto tante immagini ma non è facile fare il risotto in quel modo, vale la pena venire ad assaggiarlo.

 

Luigino Snidero: Alessandro, ora devi presentare il tuo lavoro…

 

AT: Il prossimo video raccoglie solo fotografie mie che ho raccolto in questi anni, tra le mie isole, vedrete Venezia, Burano e la laguna. Le immagine sono già comparse su Social e forum: spero vi piacciano.

 

[Viene proiettata “Frames” di Alessandro Tagliapietra]

Frames (frammenti della mia quotidianità)

Frames (frammenti della mia quotidianità)

 

AT: Qualche domanda sulla laguna? Volete venirci? Vi portiamo. Grazie!

 

LS: Non è finita, Alessandro, ti ricordi come ci siamo conosciuti? 

 

AT: Non mi ricordo più.

 

LS: E’ successo così, quando abbiamo fatto il primo forum del CFP, sul mio sito avevo parcheggiato una versione di prova del forum su cui non c’era mai nessun che serviva solo per fare prove. Nel frattempo era partito il sito ufficiale… poi un giorno per caso sono entrato nel forum di prova e ci trovo un messaggio di due/tre mesi prima: “Ma in questo forum non c’è nessuno?” ed era di Alessandro. Così ci siamo conosciuti e ci frequentiamo da diversi anni ormai, un po’ a Burano, un po’ qua ed in occasione dell’ultima visita del CFP a Burano, lo scorso aprile, ci siamo detti: perché non facciamo qualcosa assieme? E così nasce la prossima multivisione, con qualche foto di Obiettivo Burano, qualche foto del CFP e le musiche di Baldassare Galuppi, musicista di Burano. 

S’intitola Chromoterapia, perché Burano è un luogo ideale per riposarsi e rilassarsi, l’isola è deserta fino alle 10 del mattino, poi arrivano i turisti e poi ridiventa deserta dopo le 5 del pomeriggio. Si gira benissimo è di una pace e relax totali, si sta veramente bene.

 

[Viene proiettata “Cromoterapia”]

Cromoterapia

 

LS: credo sia stata una bellissima serata e merita veramente visitare Burano. Gli amici di Burano, Gianni, Maurizio, Massimo, Diego, Claudio, Paola e Alessandro, sono sempre disponibili, gentili ed accoglienti con noi e li salutiamo con un applauso caloroso.

 

 

Grazie a:

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per l’ospitalità!